martedì 30 luglio 2019

Borse caute, Milano la peggiore in Europa. Trump torna all'attacco della Fed.

Borse caute, Milano la peggiore in Europa. Trump torna all'attacco della Fed.
 
MILANO - Le Borse europee hanno chiuso la prima seduta della settimana all'insegna della cautela, a causa degli eventi particolarmente attesi dagli operatori finanziari.  Si va dall'annuncio del possibile taglio dei tasi negli Usa alla ripresa dei negoziati tra Stati Uniti e Cina sui dazi, per arrivare all'aggiornamento del dato sul Pil in Italia, su cui si baserà la costruzione della prossima manovra finanziaria del governo. Così, a fine giornata solo Londra ha brillato (+1,82%) spinta dall'acquisizione da 9 miliardi di sterline da parte di JustEat sull'olandese Takeaway.Com, nonché della banca dati Refinitiv da parte dell’Lse, la società che gestisve la piazza di Londra, per 25 miliardi. In calo tutte le altre piazze, con Francoforte pressochè piatta (-0,02%), mentre Parigi perde lo 0,16% e Madrid lo 0,11%. La peggiore si rivela Milano, dove l'indice Ftse Mib ha perso lo 0,59%.

L'evento principe è in agenda il primo agosto, quando la Federal Reserve annuncerà con ogni probabilità il primo taglio dei tassi (atteso un quarto di punto) da un decennio. Il presidente Donald Trump è tornato all'attacco della Banca centrale Usa: "La Fed ha fatto tutte le mosse sbagliate. Un taglio dei tassi contenuto non è abbastanza, ma vinceremo lo stesso", ha twittato sottolineando come abbia alzato i tassi troppo e troppo presto. E ancora: "L'Europa e la Cina ridurranno ulteriormente i loro tassi di interesse e pomperanno fondi nei loro sistemi, così da rendere più facile per i loro produttori vendere i loro prodotti. Allo stesso tempo, con un'inflazione molto bassa, la nostra Fed non fa niente".
 Anche per l'Italia è una settimana cruciale. L'Istat diffonderà la stima sul Pil, mentre prosegue in tira e molla a livello di governo sulla costruzione della prossima Manovra finanziaria. Il Tesoro ha superao la prova dell'asta di Bot da 6 miliardi dopo che S&P ha lanciato il suo "alert" sul rischio di derive "alla greca" per il Belpaese. Il Mef non ha risentito delle tensioni nel governo e ha piazzato tutti i 6,5 miliardi di euro di titoli semestrali, spuntando tassi in netto calo. Il rendimento è sceso a -0,21% da -0,063% del collocamento di fine giugno, aggiornando i minimi da aprile 2018. Dopo l'asta, lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi si conferma in leggero rialzo sopra 195 punti base con rendimento all'1,57%.

Tornando a Piazza Affari, l'indice principale è stato depressodai titoli maggiormente esposti al commercio internazionale come Prysmian (-3,3%), Leonardo (-2,1%) e Pirelli (-2,5%). Realizzi anche su Saipem (-3,2%) e su tutto il comparto bancario, a partire da Unicredit (-2,8%). Tra i titoli positivi le utility, Poste italiane (+1,9%) e Telecom (+1,3%) che festeggia il maxi accordo sulle torri con Vodafone che coinvolge anche Inwit (+5,2% e ai suoi massimi storici). Fuori dal listino principale prosegue il rimbalzo di Bio-on (+25%) mentre prosegue la querelle con il fondo ribassista Quintessential.

Chiude la seduta in rialzo lo spread Btp/Bund che dopo un avvio di giornata in calo si riporta poco sotto la soglia dei 200 punti base. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari durata tedesco ha infatti terminato la giornata a 198 punti base, sui massimi di seduta, dai 195 punti base del finale di venerdì. Fermo invece il rendimento dei decennali italiani all'1,58%, stesso livello di venerdì.

Sul fronte valutario l'euro si attesta a 1,113 dollari (1,1123 in avvio e 1,111 dollari alla chiusura di venerdì) e vale 121,2 yen (120,813 in apertura e 120,8 yen venerdì), mentre il dollaro-yen è pari a 108,82 (108,609 in avvio e 108,7 la chiusura precedente).

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