martedì 28 maggio 2013

Uffici postali a rischio, riprendono i colloqui


La Spezia - Le prime proteste avevano agitato Pitelli nel corso dell'estate 2012. Poi era stata la volta di Muggiano, con le manifestazioni dei cittadini del quartiere che non volevano sentir parlare di chiusura dell'ufficio postale.
Oggi, a distanza di mesi, si ritorna a parlare della cosiddetta razionalizzazione prevista da Poste italiane, che ha in programma di sigillare le saracinesche di una quindicina di uffici periferici della provincia spezzina, per un totale di 43 sportelli in Liguria.
Proprio questo pomeriggio alle 15, Antonio Olivieri, coordinatore della Consulta regionale dei piccoli Comuni di Anci, incontrerà il responsabile per l’area Nord Ovest di Poste italiane per affrontare la questione dell'ipotesi di chiusura dei 43 sportelli liguri.
Anci si è già dichiarata assolutamente contraria alla serrata, soprattutto degli uffici che si trovano nei piccoli comuni dell’entroterra.
"Siamo disposti a confrontarci con Poste italiane sul tema degli orari di apertura - ha dichiarato Olivieri - ma faremo di tutto per scongiurare queste chiusure. Poste italiane è formalmente un soggetto privato ma svolgono prima di tutto un servizio pubblico che va tutelato”.

La stragrande maggioranza degli sportelli al centro della 'trattativa' si trovano in zone abitate prevalentemente da anziani, categoria che soffrirebbe in maniera particolare la chiusura, dovendo percorrere tra i 3 e i 6 chilometri per raggiungere l'ufficio postale più vicino.
I Comuni spezzini coinvolti sono Bolano, Castelnuovo Magra, La Spezia (con ben 7 sportelli a rischio), Lerici, Porto Venere, Riccò del Golfo, Sarzana, Varese Ligure e Vezzano Ligure.
Nel resto della regione fanno parte della 'black list' i comuni di Carasco, Cogorno, Neirone, Ne, Cairo Montenotte, Chiavari, Genova, Imperia, Sanremo, Taggia, Albenga, Albisola Superiore, Loano, Quiliano e Savona.              

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