Frosinone - La bolletta tarda ad arrivare? Dall'autunno, secondo l'allarme lanciato dalla Uil, tarderà ancora di più. In base all'accordo siglato qualche giorno fa a livello nazionale tra Poste Italiane e le altre confederazioni sindacali - tranne la Uil, appunto -, a partire dal 10 giugno e fino al 7 ottobre, l'azienda toglierà dal servizio 6.000 portalettere in Italia. Nel Lazio saranno 538 in meno di cui 46 in provincia di Frosinone. Saranno le stesse zone di recapito ad essere accorpate: nel Lazio passeranno da 2.914 a 2.547. «La maggior parte dei lavoratori - spiega Stefano Angelini, segretario regionale Uil Poste - sarà costretta al prepensionamento oppure a passare al part time, mentre una piccola percentuale verrà ricollocata in attività di staff presso gli uffici postali. Mobilità obbligatoria per i rimanenti». La conseguenza? «Consegna della corrispondenza a giorni alterni», dice la Uil con inevitabili i disagi per l'utenza. Senza contare, appunto, le ripercussioni sulla forza lavoro. «L'accordo - continua la Uil - porterà alla diminuzione radicale della forza lavoro a vantaggio delle figure di sostegno e che andrà ad incidere ulteriormente sulla qualità del servizio agli utenti. Dal 2006 a oggi Poste italiane ha effettuato tagli costanti per compensare le perdite. Nonostante un bilancio 2012 con 1032 milioni di euro in attivo, i servizi postali continuano a calare in termini di ricavo (-9% nel 2011)». Per Frosinone, anche se ovviamente i numeri rispetto alla Capitale sono ridotti, la cosa si complica considerata la conformazione geografica del territorio. «Questi tagli sono ancora più sbagliati - commenta Gabriele Stamegna, segretario provinciale Uil - se consideriamo quanto sono indiscriminati sui territori. Faccio un esempio: un conto è l'effetto che ha una riduzione di personale su una zona, penso a Latina (qui i tagli ammontano a 49 unità) o alla provincia di Roma, un altro è l'effetto che ha invece in alcune zone della Ciociaria, come la Valle di Comino o i Lepini, in cui per passare da un Comune all'altro servono spostamenti impegnativi. Così ancora una volta si tagliano servizi ai cittadini».
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